I Global Goals – conosciuti anche con il nome di Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals) – sono 17 obiettivi contenuti in un grande piano d’azione sul quale, nel 2015, i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU hanno trovato un accordo. Come noto, tutti i paesi membri si sono impegnati per portare a compimento tali obiettivi entro il 2030, nessuno escluso.
Ma tutto ciò, a distanza di un anno, vede il delinearsi di una situazione diversa all’interno dei paesi membri:
l’Italia per esempio, come affermato dal portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile Enrico Giovannini “dimostra di essere ancora molto lontana dal percorso di sostenibilità delineato dall’Agenda 2030 e dagli impegni sottoscritti all’ONU un anno fa”.
In un Paese nel quale il 36% della popolazione vive ancora in zone ad alto rischio sismico o dove ancora esistono gravi problemi ambientali, quali fra i tanti l’alto tasso di mortalità causato dall’inquinamento atmosferico dei centri urbani, attuare un piano d’azione nel minor tempo possibile risulta essere una priorità.
Allo stesso modo, è di estrema importanza assumere una posizione di leadership su un tema tanto dibattuto come quello della parità di genere: in Italia il tasso di occupazione femminile è ancora inferiore al 50 % e le posizioni lavorative aperte al genere femminile vedono una forte disparità di trattamento per ciò che concerne gli stipendi che, in base alle statistiche, sono fino al 30% inferiori rispetto a quelle degli uomini. Il gap tra gli stipendi di uomini e donne dovrebbe portare a riflettere: una donna lavoratrice riesce a eguagliare il salario dei colleghi maschi ottenuto l'anno precedente lavorando quasi 4 mesi in più.
Ed ancora, sembra esserci una problematica ancora più grave: la mancanza di strutture adeguate ed aiuti concreti spinge molte donne, dopo una gravidanza, a lasciare il lavoro e a rinunciare alla propria indipendenza economica, nonché ad un'entrata importantissima nel bilancio familiare.
Risulta quindi necessario sensibilizzare l’opinione pubblica, come già sta avvenendo in Germania, e convocare un vertice sulla situazione della donna per dibattere il tema della disuguaglianza di genere che, oltretutto, rappresenta il quinto pilastro dei Global Goals. La Cancelliera Angela Merkel ha stabilito che fosse necessario mettere le donne di tutte le età al centro del proprio programma di sviluppo e soprattutto ha ritenuto di estrema importanza introdurre l’argomento nella propria agenda per il G7.
Nel nostro Paese ci troviamo ancora qualche passo indietro, ma qualcosa sta cambiando: tantissime sono le community che si sono interessate al tema, ispirandosi soprattutto alla triste realtà della disoccupazione femminile. E così, al fine di diminuire il gap tra uomini e donne in ogni posto di lavoro, stanno nascendo moltissimi network: WorkHer, ad esempio, ha come obiettivo quello di supportare le donne ad entrare (o rientrare) nel mondo del lavoro in modo tale da trasformarle nel miglior motore di innovazione e di spinta verso il maggiore benessere sociale ed economico del nostro Paese.
Di seguito, il video ufficiale della campagna di presentazione della piattaforma nel quale vengono intervistate 20 donne di tutte le età che rivelano tutti i sogni che sperano di riuscire a realizzare.